14 Nov 2022

Lecablocco Tagliafuoco:

il sistema costruttivo completo e certificato per pareti anche di grandi dimensioni

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Le pareti tagliafuoco costruite con il Sistema LecaBlocco Tagliafuoco hanno il vantaggio di essere leggere, solide e robuste.
Possono essere anche di grandi dimensioni e altezza notevole e mantengono le proprie caratteristiche di resistenza al fuoco nel tempo.

Scopri tutte le caratteristiche, i vantaggi tecnici e pratici, le case history e le normative di riferimento:

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I Lecablocco Tagliafuoco sono realizzati con calcestruzzo alleggerito con argilla espansa Leca, di modulo 20×50 cm e spessore variabile da 8 a 30 cm, e si distinguono in due tipologie di prodotti a seconda dell’impasto:

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Blocchi da intonaco:

elementi caratterizzati da un calcestruzzo molto leggero (densità di riferimento 800÷1.500 kg/m³) richiedono una intonacatura tradizionale per la finitura delle superfici;

Blocchi Facciavista:

elementi caratterizzati da un calcestruzzo di densità non superiore a 1600 kg/m³, presentano una superficie finita, che non necessita di intonaco o altro.

IL SISTEMA COSTRUTTIVO

In tutti quegli impieghi in cui è necessario l’utilizzo di pareti resistenti al fuoco, i Lecablocco si sono affermati come la migliore soluzione in termini di prestazioni, solidità e sicurezza.

Le murature “snelle”, ormai diffuse in ambito industriale e terziario, devono assicurare sicurezza statica sia in condizione di esercizio che in caso di incendio (murature Tagliafuoco alte).

Per garantire le migliori prestazioni, il Sistema Costruttivo “Lecablocco Tagliafuoco” combina le tecniche costruttive specifiche per le murature alte tagliafuoco con le caratteristiche di resistenza al fuoco tipiche di un blocco in argilla espansa Leca.

I Lecablocco Tagliafuoco multicamera, in particolare, sono la migliore soluzione tecnica in quanto permettono di raggiungere prestazioni ottimali in termini di resistenza al fuoco, isolamento termico e acustico.

La leggerezza di Lecablocco Tagliafuoco, inoltre, assicura una riduzione della spinta orizzontale dovuta all’azione sismica grazie all’utilizzo dell’argilla espansa Leca.

Nelle murature rinforzate di grandi dimensioni, i pilastrini e i cordoli, in opera, sono costituiti dalle due costole perimetrali del Lecablocco tipo cavo o corree e da un getto pieno di calcestruzzo.

La resistenza al fuoco dei pilastrini e dei cordoli è quindi garantita sia dello spessore pieno di calcestruzzo, sia dall’adeguata copertura delle armature di irrigidimento.

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GLI ELEMENTI DEL SISTEMA

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• Pilastrini: sono realizzati in blocchi cavi allineati verticalmente con giunti sfalsati.

• Cordoli: possono essere realizzati all’interno di blocchi speciali (detti blocchi correa) oppure all’interno di blocchi cavi predisposti ad essere utilizzati come cordolo.

• Traliccio metallico tipo Murfor: nel caso di murature sottoposte a notevoli azioni orizzontali, se ne consiglia l’utilizzo all’interno dei giunti di malta orizzontali.

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• Malta di posa: per ottenere murature resistenti al fuoco, deve possedere caratteristiche analoghe o superiori rispetto a quelle utilizzate per realizzare la parete certificata (M5 o superiore).

• Calcestruzzo strutturale per irrigidimenti: utilizzato per gli irrigidimenti orizzontali e verticali, ha una funzione strutturale e deve possedere idonee caratteristiche meccaniche.

Le malte e i calcestruzzi premiscelati rappresentano la soluzione più vantaggiosa perché con prestazioni garantite in cantiere.

 

GLI ANCORAGGI DEL SISTEMA

Ancoraggio alla fondazione

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In corrispondenza della base, ed in particolare degli irrigidimenti verticali (pilastrini), la muratura rinforzata deve essere efficacemente collegata alla fondazione (ad esempio tramite chiamate).

I collegamenti e la stessa fondazione devono tenere conto delle sollecitazioni trasmesse dalla muratura in funzione del tipo di vincolo realizzato.

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Ancoraggio ai pilastri

La muratura va collegata verticalmente ai pilastri prefabbricati. Il collegamento è realizzato con staffe metalliche il cui numero e la cui disposizione sono determinati in funzione dell’azione orizzontale trasmessa dalla muratura.

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Ancoraggio in sommità

I sistemi di ancoraggio in sommità sono stati progettati tenendo conto:

  • della deformabilità degli elementi prefabbricati, che possono portare a frecce di entità rilevante e trasmettere azioni non tollerabili dalla muratura. Gli ancoraggi utilizzati consentono uno scorrimento tra la struttura orizzontale dell’edificio e la muratura;
  • della molteplicità delle possibili situazioni di vincolo;
  • dell’incertezza della posizione della muratura rispetto all’elemento prefabbricato; i dispositivi telescopici e le cerniere consentono agli ancoraggi di adeguarsi con flessibilità alla diverse possibili situazioni.
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Vincolo in corrispondenza della base di una trave prefabbricata. L’elemento di collegamento utilizzato contiene un sistema telescopico in grado di assorbire i movimenti di innalzamento e abbassamento della trave senza trasmettere azioni verticali alla muratura

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Vincolo laterale ad una trave prefabbricata. Un meccanismo telescopico consente di variare la lunghezza della parte orizzontale dell’elemento di collegamento adattandola alla distanza tra trave e muratura.

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Vincolo ad una struttura inclinata. La cerniera di cui è dotato l’elemento di collegamento consente di adeguarsi alle possibili inclinazioni assunte dalla struttura portante.

LE ARCHITRAVI E I GIUNTI DI CONTROLLO DEL SISTEMA

Architravi sopra le aperture

Per realizzare architravi in corrispondenza di aperture è possibile utilizzare blocchi speciali denominati correa. In caso di aperture di grande luce > 2,5 metri) sovrapponendo al blocco correa un blocco cavo opportunamente predisposto si ottiene una architrave di altezza pari 35 cm.

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Giunti di controllo

I giunti di controllo sono interruzioni continue della sezione verticale del muro. Qualora si verifichino tensioni superiori alla resistenza a trazione e taglio della parete, queste si scaricano in corrispondenza dei giunti di controllo evitando la creazione di fessurazioni. In certi casi può essere necessario dare stabilità in corrispondenza dei giunti di controllo utilizzando ferri di armatura piegati a 90°. La distanza fra i giunti di controllo è funzione dello spessore del muro e dell’esposizione della parete (esterna o interna).

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